Newsletter n. 77
2. Orsù, dunque, o Signore Dio mio,
insegna al mio cuore
dove e come possa cercarti
e dove e come possa trovarti.
…
[Il tuo servo]
brama di trovarti e non conosce dove tu stai.
Fa di tutto per cercarti e ignora il tuo volto.
O Signore, tu sei il mio Dio e sei il mio Signore
e non ti ho mai visto.
Tu mi hai fatto e rifatto
e mi hai dato tutti i miei beni
e io ancora non ti conosco.
In breve: sono stato fatto per vederti
e non ho ancora fatto ciò per cui sono stato
fatto.
6. Mi sia permesso di guardare la tua luce
anche se da lontano o dal profondo.
Insegnami a cercarti e mostrati a me che ti
cerco,
poiché non posso cercarti, se tu non me lo
insegni,
e non posso trovarti, se tu non ti mostri.
Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri
cercandoti,
Che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti.
[Anselmo, Proslòghion, cap. 1, 2.6]
L’immagine è il verso della Salita al calvario (1500ca.) di Hieronymus Bosch (Vienna Kunsthistorisches
Museum, olio su tavola, 57,2×32 cm). Alla scena del recto con il Cristo portacroce, il “visionario” Bosch
impone nel verso della tavola la raffigurazione di un bambino, con una girandola e un girello a tre rotelle.
L’allegoria vela e svela, come i fili intrecciati dei racconti evangelici dell’infanzia nascondono sotto la
fiaba (mythos) la realtà (logos) di quel bambino.
Unità nel mistero dell’incarnazione (reale) e della passione (reale) di Gesù? In questo senso la girandola
e le tre sfere del girello alludono agli strumenti della crocifissione (la lancia e i chiodi).
O raffigurazione del fedele, che, se si fa bambino, può sorprendersi (ancora una volta) della
condiscenza di Dio? Di colui/colei che osa ancora una volta professare la sua “non conoscenza” e la
sua “non visione”: che non tenta con la parola di catturare Dio, ma si lascia catturare dal Dio (ancora)
senza parola; che cerca di camminare verso di Lui, ma ha ancora bisogno di tutori per il suo passo
ondeggiante e incerto. Che nel profondo e nella lontananza non dispera che una luce ci sia, per ridurre
ogni paura del vuoto e del distacco, per quello che ha perso o che non ha mai avuto.
La sorpresa del cercatore di Dio, quella stessa di Anselmo nel Proslòghion, sia anche la nostra.
Cari auguri di Buon Natale dalla Presidenza ATISM a tutti i soci e le socie.
Pier Davide Guenzi, Salvino Leone, Salvatore Cipressa, Gaia De Vecchi, Paolo Benanti,
Michele Mazzeo, Pietro Cognato.