Newsletter n. 100

pasqua

Newsletter n. 100

Cari soci/ care socie e simpatizzanti ATISM,

nell’imminenza della Pasqua mi avvicino discretamente, ma con affetto grande, a ciascuno/a in un momento difficile da interpretare, anche per quanti, come noi, per impegno professionale, passione e ministero ecclesiale sono impegnati a esplorare la “via” tracciata dal Signore Gesù per la vita buona di ogni uomo e di ogni donna di ogni tempo, anche questo di smarrimento e confusione.

              Affido il mio pensiero augurale al testo accluso a questa lettera aperta. Certo avrei voluto aggiungere ben altre “armoniche” e “colori”, ma il periodo che stiamo vivendo ci spinge alla essenzialità; a quell’intreccio in cui risaltano in tutta nettezza gli atti dei “tre giorni” del mistero pasquale: il dramma, il silenzio, la germinazione di segni nuovi. Segni che non cancellano il dolore e non nascondono i posti lasciati vuoti. Ma comunque segni che nella fede che osa ancora il futuro, la speranza, restano impressi e incancellabili sulle ferite mortali della storia.

              Il Covid-19 ha colpito anche qualche nostro socio nella sua persona o negli affetti a lui cari. Sono vicino a quanti tra noi hanno attraversato o stanno attraversando la malattia o l’hanno incontrata, anche nella sua forma più cruda e mortale, nella vita di persone amiche e familiari. Alcuni di noi, a rischio della propria incolumità, continuano a svolgere il loro servizio in strutture con persone contagiate, oppure sono impegnati in attività di volontariato sociale o, per il particolare ministero sacerdotale, sono direttamente coinvolti nel sostegno spirituale e nell’opera di consolazione. Ciascuno di noi, ne sono convinto, ha assunto la propria responsabilità per dare un personale contributo là dove vive o opera. A noi resta il pudore di pesare le parole, quando ritorneremo a parlare in pubblico dei temi che ci sono cari, per non profanare il mistero del dolore e per rischiare ancora di dare testimonianza alla forza dell’amore.

              Voglio ricordare in questo mio messaggio il nostro Segretario, don Salvatore Cipressa che ha recentemente salutato al cielo il suo caro papà. Questo messaggio arriverà a ciascuno/a di voi grazie al suo prezioso servizio per il quale lo ringrazio.

              Ringrazio gli amici della presidenza che hanno manifestato il desiderio di riprendere i contatti per continuare a programmare: il recupero del convegno 2020, le altre iniziative nazionali, la predisposizione della rivista scientifica on line, il nuovo Regolamento. Non vi nascondo che in questa congiuntura continua a essere difficile per me pensare a lunga gittata. Ma so che è importante, per non far perdere di senso anche i piccoli passi che giorno per giorno affrontiamo, ciascuno secondo la sua responsabilità e le sue forze.

              Per continuare a pensare e far pensare vi invito a visitare la nostra rubrica-blog Moralia su www.ilregno.it che in questi giorni non ha mancato di fornire spunti per leggere e vivere il tempo della pandemia. Mi permetto di elencarvi i testi pubblicati a riguardo, almeno sino a oggi 5 aprile, come segnalato dai coordinatori Simone Morandini e Gaia De Vecchi.

3 aprile

Pietro Cognato www.ilregno.it/blog/etica-quando-lemergenza-e-lo-stress-test-delle-nostre-teorie-pietro-cognato

3 aprile

Gaia De Vecchi www.ilregno.it/blog/la-scuola-nella-distanza-chissa-come-si-divertivano-gaia-de-vecchi

1 aprile

Antonio Sacco www.ilregno.it/moralia/blog/lodo-lamministratore-disonesto-antonio-sacco

30 marzo

Simone Morandini www.ilregno.it/moralia/blog/francesco-27-marzo-la-misericordia-che-sovrascrive-i-codici-simone-morandini

27 marzo 

Luca Peyron www.ilregno.it/moralia/blog/prudenza-tecnologica-al-tempo-del-coronavirus-luca-peyron

26 marzo

Massimo Faggioli www.ilregno.it/moralia/blog/liberta-e-chiesa-negli-usa-al-tempo-della-pandemia-massimo-faggioli

23 marzo

Alessandro Rovello www.ilregno.it/moralia/blog/etica-per-il-covid-19-le-nuove-virtu-alessandro-rovello

Luigi Mariano Guzzo www.ilregno.it/moralia/blog/se-i-riti-pasquali-sono-sganciati-dalla-celebrazione-liturgica-luigi-mariano-guzzo

19 marzo

Pier Davide Guenzi www.ilregno.it/moralia/blog/anche-il-profeta-e-il-sacerdote-si-aggirano-senza-comprendere-il-pianto-di-geremia-pier-davide-guenzi

Emilia Palladino www.ilregno.it/moralia/blog/noirestiamoacasa-emilia-palladino

16 marzo 

Simone Morandini www.ilregno.it/moralia/blog/etica-per-il-covid-19-ce-occidente-e-occidente-simone-morandini

Salvino Leone www.ilregno.it/moralia/blog/etica-per-il-covid-19-un-gregge-o-un-popolo-salvino-leone

10 marzo

Simone Morandini www.ilregno.it/moralia/blog/chi-salva-una-vita-salva-il-mondo-nel-tempo-del-coronavirus-simone-morandini

27 febbraio

Ilenya Goss www.ilregno.it/moralia/blog/coronavirus-pensieri-di-confine-ilenya-goss

24 febbraio

Pier Paolo Simonini www.ilregno.it/moralia/blog/di-fronte-al-coronavirus-scienza-e-solidarieta-pier-paolo-simonini         

              Mi permetto anche di segnalare un’iniziativa, che coinvolge anche un nostro socio, per produrre testi e scambiare riflessioni non solo per abitare questo tempo, ma anche per discernere e rischiare quel nuovo che sta ancora di fronte a noi. Si tratta del sito: https://www.insiemesullastessabarca.it che potete visitare nei prossimi giorni.

              Sono a grato a ciascuno/a di voi che vorrà comunicarmi iniziative e spunti di riflessione maturati in questo tempo: sono semi preziosi da raccogliere per una seminagione carica di futuro. Lo potete fare, come sempre, alle mie caselle di posta: pierdavide.guenzi@tin.it e pierdavide.guenzi@unicatt.it oppure chiamandomi al 338 5344480.

              Un caro saluto a tutti e l’augurio di ascoltare il canto della Pasqua che sommesso si distende ancora sui nostri campi e sulle nostre città.

Pier Davide Guenzi – Presidente ATISM

Pasqua di morte e resurrezione 2020

«Dio si nasconde già come creatore per lasciare agli uomini uno spazio di libertà: in ultima analisi dunque per amore; ma in Cristo Dio rende visibile questo suo nascondimento: senza nascondimento nessuna rivelazione del Dio sempre nascosto e nessuna fede, la quale possiede l’umiltà del non voler vedere. Più a fondo: Dio assume nel suo nascondimento l’alienazione e opposizione del peccatore, Cristo muore e scende nell’inferno dei peccatori, e in questo “nascondimento nel contrario” ogni altro camuffamento di Dio è giustificato» (Hans Urs von Balthasar, Teodrammatica, vol. I, ed. it. pp. 150-151).

Non c’è un divino credibile se non accetta di entrare negli scuri della storia umana e non c’è un umano autentico che non porti, anche nel buio, una profondità di luce, oltre il suo apparire con i tratti della quotidiana miseria. Questo il filo conduttore della celebre serie di acquetinte Miserere di Georges Rouault (Parigi 1871-1958). La prima che ho scelto è un Ecce homo ripreso più volte nelle 58 incisioni della raccolta.

Per l’uomo che cerca di vivere nella fede, la pasqua di Gesù è la rivelazione della credibilità di Dio, non per il prodigio del morto che torna vivo, ma per il suo volontario nascondersi nella fragilità mortale e inoculare lo spirito vivificante: là nessun dio era entrato. Per il Dio della pasqua, non c’è buio così denso da non poter scorgere in ogni uomo l’autentica scintilla di luce che innesca il suo rinascere alla vita.

L’altra acquatinta di Rouault, sempre da Miserere, ci invita a percepire il primo canto del mattutino. Il sole è come la pupilla del cielo che guarda chi ancora giace inerme a terra. Il momento trattenuto di quel “terzo giorno” che è il passaggio pasquale dopo il “secondo giorno” del vuoto che annichilisce. Un “secondo giorno” così lungo che nessuna liturgia può sopportare. Perché il nostro sabato santo è già preso da una certezza rassicurante e, forse, non da un’attesa struggente. O perché, preoccupati dal nostro canto, non prestiamo attenzione al canto che sale dalla terra e che viene dal cielo… Perché noi siamo già nel “terzo giorno” della Sua presenza e allora lasciamoci rialzare.

Buona Pasqua. Pier Davide

«Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza» (Osea 6,2)

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