RU 486

I media e le stranezze dell’informazione
Mariella Lombardi Ricci

Prof. Incaricato di bioetica, facoltà Teologica, Torino

Siamo in un’epoca storica che viene definita scientifica, o tecno-scientifica, per la centralità che la conoscenza scientifica occupa nella vita. La metodologia scientifica è riconosciuta come fondamento della verità, l’unica che conduce ad una conoscenza raggiungibile con strumenti che permettono una rilevazione oggettiva e per questo è indicata come ‘vera’. L’informazione medico-sanitaria occupa ampio spazio nel palcoscenico mediatico, perché i lettori richiedono questo tipo di conoscenza, tanto che molti quotidiani hanno un inserto settimanale dedicato alle informazioni medico-scientifiche. In esso sono riportate le scoperte più recenti e innovative.
Diventa, quindi, impossibile non domandarsi come mai stia passando sottosilenzio una notizia che riguarda la validità della pillola abortiva RU486 (mifepristone) rispetto ai criteri di sicurezza, efficacia e tollerabilità e che ha dunque un risvolto molto importante per la salute della donna.
La notizia è questa: la Società Medico Scientifica Interdisciplinare Promed Galileo ha preso in esame un alto numero di studi scientifici, pubblicati sulle più autorevoli riviste scientifiche mondiali, in relazione alle caratteristiche del mifepristone, più noto come pillola abortiva RU486 .
Lo studio (3 dic 2007) è stato presentato alla Camera dei Deputati (6 dic) è all’AIFA (Agenzia Italiana per il Farmaco) e riguarda la valutazione del farmaco secondo i criteri scientifici di efficacia, sicurezza e tollerabilità. Da questa meta-analisi risulta che ‘l’interruzione di gravidanza farmacologia si caratterizza per un profilo di sicurezza inferiore rispetto al metodo chirurgico’; ‘il tasso di mortalità associato all’aborto con la Ru486 è a parità di età gestazionale dieci volte maggiore rispetto al metodo chirurgico’; ‘alcuni eventi avversi associati all’impiego dell’aborto medico sono esorditi a distanza di tempo dalla procedura, insorgendo subdolamente, soprattutto in donne trattate a domicilio e progredendo rapidamente verso l’exitus’; ‘il complesso dei dati in letteratura non indica per il metodo farmacologico rispetto a quello chirurgico un maggiore grado di tollerabilità. ‘Allo studio ha aderito anche l’Associazione Medica Europea (AME), come pure altre associazioni scientifiche.
Perché questa notizia non ha avuto il riscontro che meriterebbe? perché nessuno dei quotidiani che, tempo addietro, hanno appoggiato il metodo abortivo farmacologico definendolo più facile e sicuro, non hanno ancora ritrattato la notizia, aggiornando le evidenze scientifiche di allora (anche se alcuni studi erano già noti fin dal 1 dic. 2005) con gli studi più recenti? O perché non è stato messo in discussione questo studio? Perché non si apre un dibattito onesto e rispettoso del metodo scientifico con cui va operato il confronto tra trattamenti medici?
In attesa di un confronto libero da ideologie, segnaliamo il sito del quotidiano che ha dedicato spazio a commentare lo studio: http://www.avvenireonline.it/NR/exeres/42F7418E-295B-4491-BB5D-27ECFB614320.htm e http://www.avvenireonline.it/Vita/Articoli/Scienza/20071213.htm

Fonte della notizia: Medici europei aderiscono al documento sui rischi della Ru486
Di Antonio Gaspari ROMA, venerdì, 7 dicembre 2007 (ZENIT.org)

La presse et les bizarreries de l’information

Mariella Lombardi Ricci

Professeur agrégée de Bioéthique, Faculté de Théologie, Turin (Italie)

Nous vivons une époque historique, dite “scientifique”, ou “techno-scientifique”, parce que nous reconnaissons le rôle central de la connaissance scientifique dans nos vies.
La méthodologie scientifique est considérée comme essentielle à la connaissance de la vérité, car elle seule mène à une connaissance accessible par des instruments permettant une détection objective, et donc considérée comme “vraie”.
L’information médico-sanitaire occupe une place très importante sur la scène médiatique, car les lecteurs sont demandeurs de ce type de connaissance, au point que plusieurs journaux comportent désormais un supplément hebdomadaire consacré aux informations médico-scientifiques. C’est là que les découvertes les plus récentes et innovantes trouvent place.

Impossible, donc, de ne pas se demander pour quelle raison une information concernant la validité de la pilule abortive RU486 en termes de sécurité, d’efficacité et de tolérance est passée sous silence, malgré sa grande incidence sur la santé de la femme.

Voici cette information : la Société médico-sanitaire interdisciplinaire Promed Galileo a examiné un grand nombre d’études et de recherches sur les caractéristiques de la pilule abortive RU486, parues dans les plus grandes revues scientifiques du monde.
Une étude (datée du 3 décembre 2007) a été présentée à la Chambre des Députés (le 6 décembre 2007) et à l’AIFA (Agence italienne pour les médicaments). Elle concerne l’évaluation de ce médicament sur la base de critères scientifiques d’efficacité, de sécurité, et de tolérance.
Cette méta-analyse a montré que « … l’interruption de grossesse par la voie pharmacologique est caractérisée par un profil de sécurité inférieur à la méthode chirurgicale » ; « le taux de mortalité dû à l’avortement par RU486 est, à égalité gestationnelle, dix fois supérieur par rapport à la méthode chirurgicale » ; « des événements défavorables liés à l’avortement médical sont survenus au fil du temps, de manière insidieuse, notamment chez des patientes traitées à domicile et ont rapidement conduit à l’exitus » ; « les données disponibles n’indiquent pas de plus grande tolérance à la méthode pharmacologique qu’ à la méthode chirurgicale, …» .
L’Association Médicale Européenne (AME) a reconnu la validité de cette étude, de même que beaucoup d’autres associations scientifiques.
Pourquoi cette nouvelle n’a-t-elle pas eu l’écho mérité ? Pourquoi la presse ne revient-elle plus sur la question de l’avortement pharmacologique ? Ou encore, pourquoi ne met-on pas en discussion cette étude ? Pourquoi ne pas l’évaluer d’une façon objective ?

Source : Medici europei aderiscono al documento sui rischi della Ru486 , Di Antonio Gaspari. ROMA, venerdì, 7 dicembre 2007 (ZENIT.org)

Mot-clés: pilule abortive RU486, avortement pharmacologique, avortement médical, avortement chimique,